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Visualizzazione dei post da 2019

Perdita di se stessi e il mito dello Specchio

Non mi conoscevo affatto, non avevo per me alcuna realtà mia propria, ero in uno stato come di illusione continua, quasi fluido, malleabile; [...]  - Uno, nessuno, centomila Luigi Pirandello  Senza dubbio, nella trattazione di questo tema, Pirandello è il letterato più adeguato per condurci in un problema di ordine sociale e psicologico: la perdita di se stessi. Come premessa voglio sottolineare che non sono laureata in Psicologia o Sociologia, ciò che scrivo può essere giusto quanto inesatto; le mie parole non hanno valore assoluto ma di riflessione, e l'ultimo mio intendo è quello di cadere in un dogmatismo involontario.  Il contributo della società contemporanea  Il sociologo e filosofo Zygmunt Bauman definì la società contemporanea come liquida : una società priva di certezze e di capisaldi cui fare riferimento. È un'affermazione straordinariamente innovativa ma anche paradossale, se riflettiamo e osserviamo la realtà attorno a noi: la società...

Tradimento

Avete aperto incuriositi e scettici questo articolo, adesso avete il dovere morale di leggerlo e riflettere sull'argomento! Nella descrizione di questo blog ho tenuto a sottolineare come esso sia un viaggio tra passato e presente, e uno degli argomenti che connette queste due ere - anche il futuro - è senza dubbio il tradimento . La considerazione, prettamente occidentale, che abbiamo del tradimento è caratterizzata da una visione etnocentrica e storicocentrica; dalla nostra attitudine a parlarne su un piano relazione-amoroso, nella maggior parte dei casi monogamico. La parola tradimento deriva dal latino "tradere", letteralmente ' dare oltre ' più di quanto ci è concesso: nel tradimento in un matrimonio, il 'traditore' dà all'amante più di quanto gli è concesso dai suoi doveri e obblighi matrimoniali.  Ma nel tradimento c'è una relazione inversamente proporzionale: nel momento in cui diamo qualcosa in più, togliamo qualcosa all'altro compo...

L'impossibilità dell'Ateismo (prima parte)

[Questa è la prima parte di una ricerca che sto conducendo ormai da tempo, e verte, in particolar modo, sulla mia personale esperienza e i ridotti studi scolastici; nella seconda parte cercherò di approfondire l'argomento con il supporto di ulteriori e più approfondite conoscenze] "Ateismo"  Ci ho pensato molto al titolo di questo articolo, dubitando sul poter prendere in prestito il termine   ateismo , e poterlo usare in un'accezione che si distacca dalla religiosa. E' quindi doveroso sottolineare come, con l'uso di questo vocabolo, non ridurrò l'analisi all' assenza di Dio , in cui per Dio intendiamo l'essere supremo venerato da diverse religioni; bensì, intendo utilizzare il termine in una dimensione più ampia: quella sociale, traducendolo nell' assenza di Certezza.   La   Certezza , quindi, assume una connotazione assoluta e personificata.  La Certezza Al termine dell'ultima interrogazione di Filosofia dell'anno, la pr...

E quindi cosa vuoi essere da grande?

Sono le 17:25, che vi parla è una diciassettenne nel pieno dei suoi studi. Tra compiti, fogli volanti e orientamenti universitari, ogni tanto mi ricordo un domanda che mi è stata posta fin dalla tenera età: cosa vuoi fare da grande? "La veterinaria, o la matematica" quando rispondi con un qualcosa riguardante animali e scienza vai sempre sul sicuro, e per un altro paio di anni nessuno ti chiederà più niente. Crescendo la cosa si complica considerevolmente... alla scuola media volevo diventare Psicologa, per cui ho scelto la scuola di conseguenza, capendo, al terzo anno, di aver fatto un salto nel vuoto a quattordici anni. Gli anni sono passati, la quarta liceo è nel pieno del suo sviluppo, e quella domanda torna, di nuovo, ad abitare i miei incubi: e quindi cosa vuoi fare da grande? è interessante notare come il verbo "fare" non venga mai sostituito dall' "essere"; interessante, ma anche molto inquietante. Pensando a quel grande, la mia mente dovreb...